Vincitori
Festival Mente Locale – Visioni sul Territorio 2024

Premio MENTE LOCALE – Visione globale del valore di 2.000 Euro al miglior documentario del concorso, assegnato a ROMINA di Valerio Lo Muzio, Michael Petrolini, 73’, Italia 2024

Motivazione Giuria Mente Locale 2024

Romina è la storia di una ragazza che, in un momento complicato della sua vita, ha trovato nella Boxe uno spazio di crescita e riscatto. Le peripezie attraversate dalla palestra della Bolognina sono il teatro di una vicenda umana, che è stata raccontata con intensità, senza la retorica che molti film sulla nobile arte propongono. Gli autori sono riusciti ad entrare nella vita dei protagonisti in maniera immersiva, restituendo il dramma interiore, in maniera sottile ed a tratti emozionante.

Premio MENTE LOCALE – Visioni d’archivio del valore di 1.000 Euro per il documentario che ha saputo valorizzare maggiormente l’uso di materiale d’archivio, assegnato a AMOR di Virginia Eleuteri Serpieri, 101’, Italia 2023

Premio “Suono e territorio” del valore di 300 Euro per il regista dell’opera con la miglior colonna sonora, assegnato a GODDESS OF SLIDE – The Forgotten Story of Ellen McIlwaine di Alfonso Maiorana, 91’, Canada 2024

Motivazione Giuria Mente Locale 2024 

“Goddess of Slide” restituisce a Ellen McIlwaine il ruolo che le spetta nella storia della musica in virtù del contributo che ha saputo dare suonando la chitarra slide. La musica della pioniera McIlwaine si impone ora anche in questo documentario, dove la componente visiva si trova più che mai a competere con la forza trascinante di quella sonora.

Premio Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, partner del festival, del valore di 500 Euro, per il regista dell’opera che meglio corrisponde ai valori del Consorzio, assegnato a BERCHIDDA LIVE di Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara, Alessandro Rossi, 94’, Italia 2023

Motivazione Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano

Il suono di uno strumento è estensione della propria identità, per Paolo Fresu la tromba, la musica, è come una carta d’identità che esprime l’autore stesso, le sue esperienze, il suo back ground. Il Parmigiano Reggiano è espressione del territorio, ma anche dell’uomo e del casaro, del suo “saper fare”, della sua esperienza, della sua passione. Il casaro è un artista, possiede l’arte, cioè la capacità di agire e di fare, osservando un complesso di regole e applicando esperienze conoscitive e tecniche, espressione della sua formazione, come il musicista si esprime attraverso la musica. La natura già di per sé è un’opera e l’uomo deve saperla interpretare. Le pietre opportunamente sagomate e accarezzate dagli artisti, suonano, il latte lavorato sapientemente dal casaro diventa il Parmigiano Reggiano e le forme stagionate, percosse dagli esperti del consorzio, rivelano con il loro suono la qualità contenuta. Lasciamoci contaminare e ne usciremo tutti più arricchiti; il jazz insieme ad altri stili musicali si integrano, si fondono in luoghi, chiese, ambienti sardi e si mescolano con la sua musica, arrivando a realizzare un accrescimento socioculturale per tutti. Lasciamoci contaminare e ne usciremo tutti più arricchiti; visitando i luoghi di produzione del Parmigiano Reggiano, rimanendo al fianco del casaro che fa forma, percorrendo i corridoi delle scalere in magazzino, coglieremo da vicino la cultura, i valori e le tradizioni della filiera. Lasciamoci contaminare e ne usciremo tutti più arricchiti; “il cibo “un veicolo per raggiungere e approcciare altre culture. In un mondo multietnico come il nostro non è facile trovare punti d’incontro e il Parmigiano Reggiano può facilitare conoscenza reciproca, avvicinamento, integrando e non abbandonando le reciproche tradizioni. Il futuro del nostro formaggio è nelle mani delle nuove generazioni, non necessariamente italiane d’origine, ma che riconoscano e facciano propria nel “fare il Parmigiano Reggiano” la stessa passione che nasce da ciò che appartiene alla loro storia d’origine. Dice Paolo Fresu: “… mi hanno insegnato ad avere un grande senso di responsabilità verso le cose e gli altri – se una persona sposa qualcosa deve investire tutte le sue energie anche se a volte il risultato poi non arriva o non è quello sperato.”

Premio Distribuzione Sayonara Film per il miglior cortometraggio, assegnato a THE BICYCLE THIEF di Simen Braathen, 33’, Norvegia 2024
Il premio consiste in un contratto della durata di 12 mesi con la società Sayonara Film per la distribuzione dell’opera

Motivazione Sayonara Film 

Per la capacità di raccontare una storia prima drammatica, poi ironica e coinvolgente, attraverso uno stile fresco e ritmato, che abilmente mescola la ricerca del ladro di bicicletta con una profonda e divertente riflessione sulla natura umana e sul potere delle relazioni improbabili. Per la brillante caratterizzazione dei personaggi secondari che diventano spettatori e testimoni coinvolti nella vicenda, come in un Truman Show alla norvegese, il vincitore del premio Sayonara di distribuzione 2024 va a… The Bicycle Thief di Simen Braathen.

Menzioni Speciali Pignoletto “La Fondazza” assegnate dalla Giuria Internazionale a THE BICYCLE THIEF di Simen Braathen, 33’, Norvegia 2024 e I MISTERI (MYSTERIES) di Mauro Maugeri, Daniele Greco,71’, Italia 2022

Motivazioni Giuria Mente Locale 2024

THE BICYCLE THIEF
Il film racconta in maniera divertente e scanzonata esperienza comune a molti: quella del furto di una bicicletta. Ad Oslo, città dove vengono rubate più bici che a Parigi, l’autore porta in scena una interessante commedia con il ladro della sua bicicletta. Un documentario dalla struttura drammaturgica interessante, che passa dal poliziesco al sociale in modo divertente.
I MISTERI (MYSTERIES)
“I Misteri” racconta l’organizzazione e la celebrazione di quattro riti antichi che intrecciano gli elementi della natura con il lavoro e le credenze di un popolo. Senza appoggiarsi ad una vera e propria trama, l’opera mostra le dinamiche con cui una comunità si rinnova come tale attingendo in maniera vivida e operosa al proprio passato, sempre in piena armonia col territorio.

Menzione Speciale DAR, assegnata da una giuria composta da studenti del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna (Gabriele Costa, Marta Frugoni, Mattia Piovesan, Penelope Contardi, Federico Careddu), e presieduta da Marco Cucco, a MEFITE di Beatrice Surano, 15’, Italia 2024

Motivazione Giuria DAR

La giuria DAR, nell’edizione del festival mente locale 2024, assegna la menzione d’onore a Mefite di Beatrice Surano. Il documentario riesce attraverso forti ed eleganti immagini a narrare l’intricato rapporto tra uomo e natura con impeccabile precisione e capacità di sintesi. La visione imparziale, ma non impersonale della regista racconta le difficoltà del progresso che si impone su un territorio ricco di memoria storica, tenuto in vita dalle tradizioni e dai riti della gente che lo popola. La visione accompagna lo spettatore a riflettere riguardo l’attuale e complesso tema del mutare del territorio, costretto ad adattarsi all’innovazione, talvolta danneggiando il patrimonio naturale e la popolazione che lo anima.

Menzione Speciale “Mente Locale – Visioni sul Territorio Italiano”, assegnata dal Touring Club Italiano all’opera che più corrisponde ai valori della storica associazione, a I MISTERI (MYSTERIES) di Mauro Maugeri, Daniele Greco, 71’, Italia 2022

Motivazione Touring Club Italiano

Un materiale umano e ambientale così ricco che deve essere stato difficile limare e tagliare i dettagli. Ma in questo film i dettagli sono importanti e  abile la cura con la quale si è resa invisibile la cinepresa per poter cogliere sincerità e spontaneità dei gesti, dei canti,  ripresi con partecipata curiosità. Quello che colpisce è che a prescindere dalle etichette e dai tentativi di mettere ordine in  questo immenso e multicolore materiale ,è che presto lo spettatore abbandona mentalmente la iniziale comoda modalità “folclore” per  sentirsi trascinato  quasi a livello inconscio in questi rituali così ancestrali, incisi nel DNA anche dei più piccoli. Qui la festa non è un allegro momento di stacco dal quotidiano ma la rappresentazione più profonda, autentica sofferta e anche inquietante, dei sentimenti di una comunità della Sicilia. Anche a  discapito delle conseguenze, deformazioni fisiche, delle ferite, della fatica del sudore, dello stesso rischio di farsi male. Queste feste non hanno nulla di spensierato . Sono uno strappo spazio-temporale  in cui le origini  per un momento tornano in superficie e prendono il sopravvento sulla contemporaneità.