Il video è un tentativo di lasciare traccia dell’esistenza di un luogo, l’Ex Ospedale al Mare al Lido di Venezia, in passato struttura sanitaria di eccellenza dai primi anni del duemila in
stato di abbandono e di stimolare alla riflessione sugli effetti della cancellazione di questo e di luoghi analoghi. Lo osserva dal paesaggio antistante, un tratto di litorale fino agli anni ’70 area di cura dove si praticavano le sabbiature, uno dei pochi tratti ancora liberamente fruibili sull’isola, che presenta una vegetazione ricca e caratteristiche paesaggistiche di pregio anch’esse rischio di cancellazione.
Videopoesia realizzata da un gruppo di ragazzi di terza media, autori del testo e delle immagini girate in autonomia con i loro smartphone, a partire dalla proposta di utilizzare tutti i sensi per comunicare l’appartenenza alla propria città. Quello che ne è venuto fuori è un ritratto per sensazioni di Bari, di cui i ragazzi hanno saputo cogliere, nello spazio di pochi minuti, le contraddizioni, le peculiarità, i colori. Una lettera d’amore in forma di videopoesia per riscoprire uno sguardo appassionato su quanto troppo spesso consideriamo ordinario solo perché familiare.
Un viaggio al contempo reale e immaginario tra architetture e letteratura – liberamente ispirato a “Le città invisibili” di Italo Calvino, alla scoperta del significato del vivere oggi nelle città, in una città in cui, a causa della frenesia del quotidiano, abbiamo perduto le tracce del passaggio delle persone che l’hanno in precedenza abitata, in un gioco continuo di rispecchiamento e di risonanza visiva e uditiva tra il microcosmo delle storie individuali e il macrocosmo della storia universale.
Esiste davvero un confine tra Emilia e Romagna? Muovendo da una domanda che può apparire banale, il documentario esplora concetti più ampi, indagando l’origine dei confini, la loro labilità e la ricchezza culturale delle zone di frontiera e di passaggio.
Il video racconta e spiega brevemente come è strutturato l’ex-cinema “Magic Movie Park” che si trova tra Muggiò e Nova Milanese (MB).
Il Magic Movie Park doveva diventare un gigantesco multisala, e il secondo più grande bazar “Made in China” d’Europa. È stato invece teatro di storie che vanno dalla ‘ndrangheta a miliardari cinesi in fuga dalla pena di morte.
Ispirato al libro “La Terra di Manfredi” di Janet Ross. Grecìa Salentina 1887. Janet Ross, viaggiatrice inglese e giornalista, donna libera e indipendente giunge in Salento ed entra in contatto con un mondo dove si parla una lingua antica, quello della “Ghineka Grika” (donna grika) , un mondo così distante dal suo ma altrettanto affascinante e ricco di cultura e umanità.
Attraverso una serie di testimonianze e ricostruzioni immaginarie, si racconta la storia del Cinema Roma di Sinnai, attivo dal dopoguerra fino agli anni ’90, ora ridotto a costruzione desolata che campeggia con la sua malinconica insegna sulla piazza principale del paese.
STATALE 106 è un documentario realizzato dagli studenti dell’ITT Malafarina di Soverato (CZ), con la regia di Enrico Ventrice, in cui si analizzano alcuni degli aspetti più controversi della strada statale Jonica 106 (tristemente nota come “strada della morte”), che si estende da Taranto a Reggio Calabria, con particolare riferimento al tratto catanzarese, sia dal punto di vista tecnico che sociale, come ad esempio le relazioni che legano questa strada con il mancato sviluppo della costa jonica calabrese, i costi sociali dovuti alle migliaia di incidenti, lo stato dei lavori di ammodernamento.
A San Giovanni a Teduccio, periferia di Napoli, il mare c’è. “Ma dove sta? Come ci si arriva?”. Se lo chiede Gennaro, un ragazzo non udente, dopo averlo sognato. Lui il mare non può sentirlo ma vorrebbe almeno vederlo. Girovaga quindi per la scuola incrociando alcune ragazze, prese da discussioni quotidiane. Nessuna riesce a capirlo, tranne Maria, timida e isolata. Il mare è il bello a cui questi ragazzi senza voce anelano, la pace che meriterebbero. Gennaro, nella sua isolata purezza, riuscirà a godersi questa bellezza e a gridare nei suoi pensieri: “So’ vivo!”.
La costa del Cilento, conosciuta come popolare meta per le vacanze estive, cela una realtà completamente diversa, che in pochi conoscono. Il silenzio, la tranquillità, ma anche la desolazione di un luogo del tutto dimenticato durante l’inverno, ci sono raccontati attraverso la vita quotidiana di due anziani contadini, Anna e Raffaele, che trascorrono le loro giornate nella lentezza, ripetitività e semplicità della loro routine, scambiandosi poche parole, con la sola compagnia dei loro animali e di Dio.
Dei bambini giocano alla guerra tra le case abbandonate di un paese di montagna.
Gli adolescenti Tommaso e Riccardo costruiscono un triciclo a motore, passando l’estate con altri ragazzi tra parcheggi e capannoni abbandonati. Lorenzo ha la stessa età ed è il figlio di un pastore transumante, però non vorrebbe continuare il mestiere del padre, ma passare una estate come i suoi coetanei. Il bel- lunese è una delle tante province italiane che si sta spopolando. Movida lo racconta attraverso lo sguardo di bambini
Una classe varca i muri dell’aula per riscoprire la propria città ed esplorarla attraverso la percezione degli altri. Incontra così viaggiatori di oggi e di ieri, ascolta le parole di autori che l’hanno amata. Avventura e scoperta.
Bologna – Lampedusa A/R. Adolescenti e Migranti. “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” Marcel Proust.
Hanno zii, amici, fratelli, a volte anche i genitori che lavorano e vivono fuori. Anche loro sanno che, dopo la maturità, probabilmente dovranno andare al nord, per continuare gli studi, trovare un’occupazione. Sono le ragazze e i ragazzi di Marsala. Qui, gli studenti dell’Istituto Pascasino, hanno deciso di confrontarsi con la domanda: andare o restare? Tra barche che scappano, montagne di sale, tramonti che tolgono il fiato, punti di vista inediti, momenti di delicata poesia, i giovani raccontano Marsala, senza stereotipi e senza rassegnazione, nei luoghi che diventano storia, nelle storie che diventano, per loro, punto di domanda. Hanno guardato l’anima profonda di Marsala negli occhi. E adesso, quegli occhi, raccontano.