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Prima che le navi portacontainer lascino il porto, gli operai assicurano i container utilizzando barre di metallo pesante. Sono gli ultimi lavoratori portuali a svolgere lavori così pericolosi circondati da veicoli a guida autonoma e gru telecomandate. Ogni corpo racconta la propria storia: dal lutto per un collega morto sul lavoro al solo andare avanti. Animali clandestini appaiono talvolta, come visioni di un mondo più naturale.
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Rocce di quattro colori compongono il paesaggio di Minorca. Un viaggio dalla più oscura delle rocce alla più leggera guiderà il narratore da New York in un viaggio di ritorno nella sua terra natale: un’isola che sta sprofondando, abitata dal fratello minore, che ha deciso di rimanervi.
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Un enigmatico direttore della fotografia, con un punto di vista unico e una vecchia macchina da presa Beaulieu, scopre il Mondo per la prima volta, confuso e incerto sul misterioso rapporto tra se stesso e il resto del mondo.
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L’Aylesbury Estate, il più grande complesso di case popolari di Londra, attraversa oggi una nuova trasformazione epocale. Il film offre un ritratto intimo e profondo di una comunità resistente, mostrando dall’interno gli effetti dei tentativi di speculazione edilizia sulle vite dei residenti, in particolare di Fred, un anziano ex-demolitore prossimo allo sfratto.
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La vita continua a Dakhla, uno dei campi profughi Saharawi nel sud dell’Algeria, dimenticato da 45 anni. La celebrazione di un festival cinematografico, il Fisahara, rompe la monotonia. L’evento finisce, la vita (e l’oblio) continua.
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Berta, 84 anni, non ha mai visto il mare, e non ha quasi mai lasciato la sua amata fattoria Zollhaus in Baviera. Per migliaia e migliaia di giorni la padrona di casa è stata in piedi in cucina, a friggere migliaia di cotolette per i suoi ospiti. Una vita plasmata da poche parole dure, una vita che nessuno vuole più vivere. Durante la sua vita ha dovuto seppellire due figli, il marito, il nipote. Ognuno di loro è vissuto e morto per il grande sogno dello Zollhaus, ma senza un successore la fattoria rischia il fallimento per debiti. Ora però la nipote Monika decide di salvare la fattoria, nonostante la laurea e tutto il resto. Sua sorella Hannah, regista del film, non approva. Fino a quel momento le vite e i sogni delle due sorelle erano inseparabilmente legati, ma da quando Monika lavora nella fattoria, tutto è cambiato. Così Hannah decide di filmare sua sorella per scoprire cosa la spinge e se sarà in grado di trovare davvero la felicità.
Ferrania: un luogo, una fabbrica, un marchio riconosciuto in tutto il mondo, che ha fatto la storia della fotografia e del cinema. Ma oggi è un territorio desolato, in cui vivono numerosi ex lavoratori in cerca di una nuova direzione. Fantasmi a Ferrania è il primo film che, a cento anni dalla produzione della prima e unica pellicola italiana, racconta la parabola industriale di un marchio famoso in tutto il mondo attraverso le storie di chi ci ha lavorato prima della chiusura della produzione più di dieci anni fa. Una storia fotosensibile incastonata nella Liguria post industriale che fatica a reinventarsi.
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Due persone, due mondi diversi. Lui un eremita e pastore di renne, la sua casa sono le montagne e la taiga coperta di neve. Dipende solo da se stesso, perché la sua vita è libertà assoluta. Lei vive a Roma, dedica quasi tutto il suo tempo al lavoro. I loro mondi sono così diversi che sembra che non ci possa essere nulla in comune tra loro, ma entrambi sanno quanto velocemente la vita stia cambiando.
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Gli abitanti del villaggio dell’insediamento di Dois Riachões vivevano in una situazione analoga alla schiavitù, ma oggi sono riusciti a conquistare la terra e la loro libertà attraverso la produzione del cacao, e nel 2021 la comunità ha lanciato il proprio marchio di cioccolato.
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Un santuario cinquecentenario su un isolotto roccioso, solitario. Il luogo stesso della calma, della purezza e della serenità, che oggi si trova di fronte a uno strano e poliedrico antagonista: la velocità, il tumulto, la superficialità e la vanità della vita dell’era moderna e del turismo di massa. Celestiale contro mondano, temporaneo contro eterno, materiale contro spirituale…
Miniera di Inferru, Sardegna, seconda metà del Novecento. Un anziano minatore viene travolto da una frana mentre sta minando una galleria. Sospeso in un vuoto temporale tra la vita e la morte imminente, l’uomo racconta il mondo di Inferru attraverso un immaginifico monologo esistenziale, mescolando passato, presente e oscure premonizioni sul futuro. Realizzato esclusivamente con materiali d’archivio, il film è un ipnotico viaggio tra gli ultimi pensieri del protagonista.
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Laguna Sud di Venezia, 5 di mattina. Come ogni giorno Michele, Cristian e Andrea si mettono in barca alla ricerca di ricci di mare. Andrea ha deciso di passare così le sue vacanze estive, per imparare un mestiere che suo nonno e suo padre praticano da decenni. Alle prese con le sue prime esperienze in barca, va alla scoperta di uno dei suoi futuri possibili.
All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, due navi cariche di operai bolognesi e delle loro famiglie attraccano in Patagonia, a Ushuaia, per costruire una città alla fine del mondo. Oltre settant’anni dopo, i racconti dei pochi emigrati sopravvissuti e della loro eredità.
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La storia magica di Leo Andelin, che nel 1963 ha creato un simbolo della Finlandia: la birra Lapin Kulta. Figlio di una famiglia operaia nella remota Tornio, Leo cresce fino a diventare l’umile signore della birra, che coltiva con passione il suo “fiore della birra del nord”. Il lavoro di una vita di Leo viene distrutto nel 2010 quando l’antico birrificio viene chiuso dal gigante mondiale della birra Heineken, ma un giovane vola in soccorso del vecchio Jedi della birra, insieme lanciano una campagna di crowdfunding da record e come in una fiaba ricevono una ricompensa d’oro.
Le scorribande estive di un gruppo di ragazzini di Chioggia, i loro sogni sull’acqua e le loro aspettative. Stefanin, il protagonista, è un tuttofare, un piccolo uomo che a 16 anni ripara motori e va a pescare vongole. Durante le sere d’estate, per divertirsi va in giro con tutti i suoi amici su barchini con motori da 40 cavalli, musica reggaeton ad alto volume e luci led decorative. Alle volte vanno in laguna a corteggiare le ragazze che li aspettano sulla banchina, altre volte fanno un ponte di barche in mezzo alla laguna e scommettono su chi pescherà di più il giorno seguente. Un mondo fatto di illusioni, ironia ed energia, ma anche di sogni e speranze per il proprio futuro.
Paternicillina è l’ultimo film di Adolfo Baruffi. Avrebbe dovuto essere la sua prima opera di finzione, ma non vedrà mai la luce. Baruffi, maestro di Florestano Vancini è visto dai suoi contemporanei come un talento promettente del cinema della realtà; produce tra la fine degli anni ‘40 e la metà dei ‘50 più di venti pellicole. Poi più nulla. Il silenzio. Una fuga? Una rinuncia al sogno? Questo documentario non cerca solamente di ripercorrere la vita di un regista che voleva essere dimenticato, ma apre all’intimo della vocazione cinematografica. Un viaggio all’inferno dove ieri e oggi, passato e presente si sovrappongono, e ci lascia intendere che il fallimento è il banco di prova fondamentale per qualsiasi artista. È la storia di un uomo dalle tre vite, poeta e rappresentante di scarpe, cineasta e uomo tra gli uomini, un “primo è sempre tra i perdenti” dal sorriso raro. “Adolfo, lo rifaresti tutto quello che hai fatto?” “No, solo follia.”
Nato da un’idea della cantante Tosca, il film racconta un lungo tour internazionale: Tunisi, Algeri, Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo, Belo Horizonte, Parigi, Lisbona e infine Genova. Ogni città è un concerto, una scoperta umana, un incontro inaspettato, un ospite che ci svela qualcosa di inedito della sua cultura, un duetto musicale che ci incanta alla prima nota. Una ricerca, un incontro di idee e di sensibilità diverse unite dalla musica, dalla voglia di sperimentare, di scoprire, di meravigliarsi senza essere prigionieri di vincoli, mode e tendenze discografiche.
Franco Grillini, bolognese, nato nel 1955 in una famiglia di contadini, laureato in pedagogia, da sempre attivo nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili di gay, lesbiche e transessuali. Attraverso la sua voce il biopic ricostruisce oltre trent’anni di storia politica con toni leggeri, testimoniando la dura e dolce lotta in nome della dignità e dell’uguaglianza. Un viaggio che tocca i luoghi della sua vita: dalla casa natale in campagna all’università, dalla vecchia sede di feste che non esistono più al Parlamento, ripercorrendo le strade e le piazze delle sfilate del Gay Pride, da Roma a New York. Una vita scandita da lotte e vittorie, dal tragico arrivo in scena dell’AIDS, con le sue morti e la stigmatizzazione delle relazioni omosessuali, al primo matrimonio tra persone dello stesso sesso. Grillini parla di aspetti pubblici e privati con serenità e umorismo – con la musicalità della sua cadenza bolognese e la speranza per un futuro senza paura dello stigma sociale – di diritto alla salute e di piena espressione di amore e affetto.