Un’esplorazione del fenomeno dei balconi autocostruiti in Ucraina, considerando il balcone come una piccola forma architettonica e viaggiando attraverso la storia. Uno sguardo dentro i balconi e la vita degli abitanti delle città ucraine, con testimonianze che vanno dagli impiegati agli storici, dai sociologi agli urbanisti. Attraverso la storia dei balconi si racconta la storia post-sovietica del Paese, la cultura e le relazioni tra spazio privato e spazio pubblico nelle città.
Un’isola nel mezzo della megalopoli di Guangzhou, un’area è destinata a essere trasformata in un ‘paradiso naturale’, un quartiere residenziale modello per la nuova middle class cinese. Ma gli abitanti oppongono resistenza: le case sono state distrutte nel 2008, ma la vita continua tra le rovine. Sono stati sgomberati, ma sono tornati.
Un corto di animazione che esplora la saggezza indigena, basata sugli antichi rituali sciamanici e le credenze animiste della Mongolia e della Siberia: la natura è la patria dell’essere umano, Tengri è il dio padre del cielo e la Terra è la madre, con i suoi fiumi che nutrono tutti gli esseri.
In un paese di confine, un ragazzo cerca in tutti i modi di aiutare la famiglia, ma scoprirà un mondo molto crudele quando la ragazza che gli piace scomparirà all’improvviso. Il corto è ispirato alle tante storie vere di femminicidio in Messico.
‘Hope’ decide di lasciare la sua città aggredita dalla guerra per trovare una vita migliore altrove, e parte per un viaggio sperando di trovare uno scopo nella vita, ma sulla strada si imbatte in un muro.
Jacinta e sua nipote Indira sono migranti boliviane che in primavera raccolgono fiori sulla riva del fiume, per poi venderli al cimitero della città di Magdalena, in Argentina, dove la loro vita risente dei pregiudizi razziali nei confronti delle popolazioni indigene.
In una sola notte, nell’ottobre 2018, pioggia e vento abbattono 14 milioni di alberi, trasformando distese di boschi montani in uno scenario apocalittico, con conseguenze ambientali ed economiche incalcolabili. In Carnia, una delle zone più colpite, 400 di quei tronchi vengono recuperati e partono per il teatro greco di Siracusa, dove, protagonisti della scena, diventano muti testimoni di entrambe le tragedie. Il film racconta il viaggio attraverso il loro punto di vista, seguendoli per oltre 1500 km, nell’ avvicendarsi di paesaggi, colori, suoni.
Sull’isola di Hormuz, nel sud dell’Iran, famosa per la sua terra rossa commestibile, usata come spezia, Dela vive nel rispetto dell’antica cultura locale e va a pesca ogni giorno, nonostante sia cieco, grazie alla sua abilità unica nel sentire il suono del pesce nel mare.
Pasquale Martini vive e sopravvive sulle rive del Po. Dopo aver lasciato il mondo della pubblicità negli anni ‘90 , ha lavorato per più di vent’anni negli allevamenti di maiali. Perché gli umani stufano, dice, mentre gli animali mantengono viva la creatività. È in simbiosi con i loro ritmi che trova infatti il giusto equilibrio per sfogare la propria sensibilità artistica: un percorso visionario e surreale, un’opera capace di riscrivere i confini tra uomo e istinto, grugnito e parola.
La regione di Casamance in Senegal è una delle ultime regioni dell’Africa occidentale in cui si pratica la pesca tradizionale. Nonostante la crescente minaccia delle grandi industrie della pesca e le condizioni di lavoro durissime, i pescatori della zona producono pesce per molti paesi africani. Ma per quanto ancora?
Quando i ghiacciai si ritirano, le risorse emergono: questo è particolarmente vero per l’industria dell’estrazione dell’oro. Lo scioglimento dei ghiacciai ha colpito anche il Kirghizistan e il Kazakistan. Il deserto di sale di Aralkum, un tempo sede dello sfortunato mare di Aral, esemplifica ciò a cui può portare lo sfruttamento dell’acqua e la conseguente scarsità d’acqua, soprattutto per i pescatori. Beyond the Glacier esamina attentamente il modo in cui gli esseri umani trattano la natura e analizza il futuro della nostra specie nel contesto del crescente caos ecologico.
Un viaggio nella realtà nascosta della vita rurale della Cantabria e dei suoi verdi pascoli, dove la vita delle donne è governata dal ritmo della cura del bestiame e della casa. Donne forti e coraggiose, che lottano per riuscire a prendersi cura di tutto.
Nei monti Altai in Russia, una zona remota al confine con Cina, Mongolia e Kazakistan, i pastori di cervi conducono una vita durissima e sopravvivono grazie al commercio delle ‘corna di velluto’, tagliate annualmente agli animali con metodi barbarici e vendute a clienti, in particolare sudcoreani, che ritengono abbiano proprietà medicinali per curare diverse malattie. Un viaggio senza speranza.
L’esplorazione dopo l’Apocalisse. Tre decadi dopo il più terribile disastro nucleare del mondo, Chernobyl è diventata una grottesca attrazione turistica post-apocalittica: la zona contaminata è frequentata illegalmente dagli ‘stalker’, ovvero appassionati di sport estremi, artisti e guide turistiche che hanno iniziato a esplorare di nuovo questo misterioso paesaggio fantasma, in cui i bosco e gli animali selvatici si sono ripresi il territorio abbandonato dagli abitanti.
‘Through the lens’, cioè attraverso la lente del microscopio, ma anche attraverso la lenticchia, ‘Lens culinaris’. Il doppio significato diventa la doppia intenzione di raccontare, cominciando da un piccolo seme, una tradizione millenaria conservata nelle mani e nella memoria degli anziani delle isole della Sicilia, di cui i film raccoglie le testimonianze dalle Eolie e Ustica, fino a Pantelleria e Linosa.
Il manifesto di un popolo violato. Attraverso i racconti del figlio del Sinai, il film ripercorre la storia dei beduini: dai tempi della guerra dei sei giorni alla rivoluzione turistica fino alla primavera araba e poi al golpe di al-Sisi e oggi all’Isis, un viaggio che ci mostra come i beduini siano stati trascurati, offesi e violati.
Dalle vette della Maiella al mare Adriatico c’è ancora chi vive a stretto contatto con lo spirito della natura: Domenico, un vecchio pastore che passa le giornate con il suo gregge in alta quota, senza elettricità e acqua corrente; Nisida, una vedova di Novant’anni che, mossa dalla fede, decide di intraprendere un pellegrinaggio verso l’eremo di San Bartolomeo; Nicola, un anziano pescatore in pensione che vive assieme a un gatto bianco tra le rovine del suo vecchio borgo marino circondato dalla città moderna.
Come i bambini russi vengono addestrati per diventare soldati, tra armi che sembrano giocattoli, allenamenti sfiancanti e tanta stanchezza…
Gyumri è la seconda città più grande città dell’Armenia, semidistrutta da un terremoto che nel 1988 in 8 secondi ha ucciso 30.000 persone e spazzato via tutto nel raggio di 20 chilometri. Io sono nata in questa città morta, che ha smesso di crescere ed è rimasta per sempre sotto l’ombra scura della catastrofe, nella quale ogni neonato doveva in qualche modo prendere il posto di un morto. Trent’anni dopo, la mia generazione del post-cataclisma continua a farsi la stessa domanda: restare o andarsene?
Sul confine franco-italiano, gli abitanti della Val Roia sfidano le autorità e solidarizzano con i migranti, aiutandoli a passare il confine evitando i controlli dopo la chiusura della frontiera tra la Francia e l’Italia nel 2015. In questa enclave dove i migranti sperano di raggiungere un avvenire migliore, la solidarietà degli abitanti diventa un atto di resistenza; attraverso il racconto di coloro che sono nell’illegalità per far rispettare dei diritti fondamentali, il film racconta la storia di questo territorio e di tanti altri.
Ianna Carioli, tra i fondatori del Canzoniere delle Lame, ritrova una sua foto del 1969, che la immortala mentre canta indossando una maglietta di Gramsci. Tra inediti reperti video e audio, il racconto alterna presente e passato, in un viaggio che ricorda il gruppo che ha fatto la storia della canzone politica a Bologna e non solo.
Le immagini della città di Bologna svuotata dal coronavirus durante il lockdown di marzo 2020. Non ci sono persone, non ci sono attività: rimane solo l’architettura, immutata da chissà quante centinaia di anni.